11-12-2005 11:30

IL “MAIS FRANKENSTEIN” MINACCIA LA GRAN BRETAGNA

L'85% degli inglesi non ne vogliono proprio sapere di mangiare cibi geneticamente modificati (i cosiddetti OGM). Eppure all'inizio di marzo il ministro dell'Ambiente britannico, Margaret Beckett, ha trionfalmente annunciato che il governo di Sua Maestà consentirà la coltivazione a scopo commerciale di un particolare tipo di mais OGM dallo strano nome: Chardon LL. Inevitabilmente sono esplose le polemiche, anche perché l'annuncio della ministra porta in sé non pochi margini di ambiguità. Primo dubbio: secondo il Governo britannico gli studi scientifici condotti sul mais OGM Chardon LL hanno escluso possibilità di pericoli per la salute umana. O meglio, non ne hanno evidenziato nessuno. Bella consolazione. Senza contare che la relazione sulla valutazione della sicurezza del prodotto è stata affidata a un gruppo di lavoro coordinato da un rappresentante della Monsanto, una delle più grandi multinazionali biotech del Mondo, principale produttrice delle sementi dello Chardon LL. Uno strano caso del destino. Secondo dubbio: proprio in relazione al permanere di una forte diffidenza dei consumatori e dell'opinione pubblica, il governo inglese ha dichiarato che il mais potrebbe essere utilizzato solo per l'alimentazione animale. Solo che poi gli animali sono mangiati dall'uomo o producono cibi (latte, uova) mangiati dall'uomo.

In un modo o nell'altro, i pericoli rimangono gli stessi, perché attraverso la catena alimentare gli OGM finiranno inevitabilmente sulle tavole degli inglesi. Terzo dubbio: c'è la ragionevole certezza che le coltivazioni convenzionali verranno contaminate da quelle OGM. Chi pagherà i danni agli agricoltori? Secondo la ministra Becket dovrebbe essere compito delle aziende biotech, ma la Monsanto ha già deriso tale ipotesi. Quarto dubbio: la contaminazione OGM spazzerebbe via il mercato delle coltivazioni biologiche inglesi, prodotti sani che piacciono ai consumatori e che nel 2002 hanno realizzato un volume d'affari di 1 miliardo di sterline, cioè circa 1,5 miliardi di Euro. Perché distruggere un intero comparto economico a favore di un prodotto, il grano OGM, che peraltro non assicura immediati vantaggi commerciali? Infatti, si deve ricordare che l'avvio delle coltivazioni di mais Chardon LL comporta grossi investimenti nella predisposizione dei campi, che vanno pesantemente irrorati con erbicidi e pesticidi su misura e circondati da zone-rifugio, cioè fasce di campo coltivato con varietà tradizionali per attirarci i parassiti ed evitare che diventino resistenti agli erbicidi e pesticidi. Quinto dubbio: il mais OGM è stato concepito per essere più resistente a un potentissimo pesticida, l'atrazina. In pratica, quindi, avremo ben presto mais letteralmente innaffiato con un agente chimico venefico e mortale anche per l'uomo. Proprio per la sua pericolosità, l'atrazina sarà bandita nei territori UE a partire dal 2006. E allora, a che serve un mais OGM la cui unica qualità originale è la resistenza a un pesticida che presto non sarà più usato?

Il governo inglese glissa tutti questi dubbi e sembra deciso a ignorare l'opposizione di una consistente fetta dell'opinione pubblica, che già promette forme di protesta assai originali, come i "pic-nic anti-OGM", organizzati sui campi di colture geneticamente modificate per rovinare il raccolto. Molto preoccupato dalla decisione del governo britannico si dichiara, naturalmente, anche il nostro Ministro dell'Agricoltura, Gianni Alemanno, da sempre strenuo avversario dell'avvento degli OGM. Il Ministro rilancia l'urgenza di varare la nuova normativa italiana in materia di OGM. Il problema legislativo è più urgente di quanto non si pensi, ricorda Alemanno, perché in virtu della clausola europea, dopo un certo periodo che un prodotto viene autorizzato in un Paese, scatta un automatismo per cui diventa commercializzabile anche nelle altre nazioni. Quindi, entro pochi anni, potrebbe essere lecito coltivare il mais anche da noi e, a quel punto, il Governo italiano non potrebbe più opporsi in nessun modo. Senza considerare lo spauracchio della contaminazione. In poco tempo, le sementi OGM britanniche potrebbero invadere l'Europa, contaminando le coltivazioni tradizionali. Attraverso i pollini trasportati dal vento e gli insetti, è facile che un campo seminato Ogm contamini non solo i campi vicini, ma anche gli altri che sono in aree agricole omogenee.