Referendum "trivelle"

REFERENDUM, AMBIENTE E/È VITA: DEMAGOGIA SENZA FONDO

Le ragioni dell'ambiente piegate agli inganni della democrazia.

 

È stata tutta politica, strumentale e demagogica la battaglia referendaria che, in nome della contrapposizione ideologia tra governativi e antigovernativi, tra 'renziani' e oppositori, ha sacrificato la tutela dell'ambiente agli interessi delle multinazionali del petrolio. Insomma, tante parole al vento per tutelare i soliti grandi interessi di pochi.
 
Ambiente e/è Vita Onlus, che si è impegnata a sostegno del Referendum anti-trivelle, rivendica così la bontà della propria azione di sensibilizzazione "fondata su incontrovertibili conoscenze tecniche e scientifiche - spiega il segretario nazionale Fernando Ferrara -, come è nostro uso da quando siamo nati per contrapporci all'ambientalismo delle lenzuola bianche e delle bandierine al vento".
 
"La sconfitta referendaria è figlia di un certo ambientalismo italiano troppo incline a ‘coniugarsi' con parti politiche fortemente ideologizzate - aggiunge il presidente dell'associazione, Benigno D'Orazio. - Su ciò bisogna riflettere per evitare di nuovo flop sciagurati come quello del 17 aprile. Diventa indifferibile mettere l'uomo al centro del sistema ambiente e, per dirlo con il gergo più adatto, c'è bisogno di ambiente e vita".
 
E grazie al non risultato referendario le compagnie petrolifere, titolari di giacimenti in concessione nei nostri mari, potranno continuare ad ‘utilizzarle' all'infinito. Così, si è persa una buona occasione per tutelare l'ambiente e il futuro, ma non la tenacia nell'impegno profuso dall'associazione Ambiente e/è Vita, che proseguirà le sue campagne a favore del benessere dell'uomo e dello spazio circostante.